Respirazione e posizione neutra

Tecnica

Esercizio con il Breath-a-cizer ideato da J.H. Pilates

Tra i sei principi fondamentali del metodo Pilates si trova la respirazione. Ultima della lista affinché sia, invece, uno dei primi, fra i principi elencati, ad essere ricordato.

Inspirazione ed espirazione fluide e complete sono parte integrante degli esercizi di questa tecnica. La respirazione deve essere coordinata correttamente con i movimenti seguendo le indicazioni specifiche di ogni esercizio.

Joseph Pilates dava molta importanza alla respirazione che doveva essere insegnata ai bambini fin dalla tenera età attraverso l’esempio. Espandere il petto al massimo con lunghi e profondi respiri e spremere completamente i polmoni espirando per eliminare fino all’ultimo atomo di aria impura proprio come si farebbe strizzando ogni goccia di acqua da un panno bagnato. In questo modo si ottiene al contempo un grande lavoro muscolare.

J.H. Pilates aveva anche ideato un piccolo strumento che utilizzava per misurare la capacità di espirazione, il Breathasizer, che alcuni insegnanti hanno potuto sperimentare durante il workshop di Alycea Ungaro tenutosi lo scorso anno alla convention Stay Pilates.

Una respirazione corretta favorisce la circolazione del sangue, rifornendo così ossigeno al corpo ed eliminando le tossine.

Con la respirazione si effettua una sorta di automassaggio alle viscere che si comprimono e si risollevano sulla spinta del diaframma, il muscolo della respirazione. Il diaframma, che ha la forma di un paracadute, si allarga, infatti, schiacciandosi ad ogni inspirazione.

Durante l’attività fisica, e il conseguente sforzo, succede spesso di trattenere il respiro, impegnati come si è a ricordare l’esercizio e a cercare di eseguirlo bene. Proprio da evitare, poiché la respirazione aiuta a rimanere rilassati e a muoversi correttamente, oltre a facilitare lo sforzo fisico. Inoltre, la respirazione corretta permette di “risvegliare” muscoli utilizzati in modo sbagliato o insufficiente.

La respirazione può essere toracica o addominale a seconda di come si espande la cassa toracica. Negli esercizi del metodo Pilates si predilige la respirazione toracica bassa poiché consente un ottimo controllo del centro, mantenendo la tenuta della parete addominale. Un termine che aiuta a comprendere come fare è “navel to spine” – ombelico verso la colonna –  con il quale si intende una contrazione della parete addominale, in particolare il muscolo trasverso, che la ritrae verso la colonna vertebrale riducendo le dimensioni della vita. In questo modo si rafforzano i muscoli addominali e si mantiene inalterata la posizione del bacino mentre si eseguono gli esercizi.

Alla base degli esercizi del metodo Pilates vi è la posizione neutra del bacino. Generalmente nelle prime sedute del metodo Pilates l’insegnante focalizza la sua attenzione nella ricerca di questa posizione che permette di rilassare la colonna vertebrale mantenendo le sue curve naturali.

Negli esercizi a terra gli errori più comuni sono l’inarcamento della schiena, che lascia troppo spazio tra il pavimento e la colonna vertebrale sovraccaricando la zona lombare, oppure l’appiattimento della schiena sul tappetino che porta a sollevare le anche da terra. Una colonna vertebrale ben allineata, invece, assicura il corretto movimento della muscolatura centrale.

Nella posizione neutra viene anche richiesta l’attivazione del pavimento pelvico che forma un’unità muscolare con i muscoli addominali profondi entrambi coinvolti nella stabilizzazione del tronco.

di Cristiana Zama, pubblicato su Yoga Magazine