Classical o Contemporary? Questo è il problema

Tecnica

Estate 1943: J.H. Pilates tiene una lezione al Jacob's Pillow

Authentic Pilates, Original Pilates, True Pilates sono tutte definizioni che si incontrano oggi per affermare che la tecnica insegnata è quella vera.

Dall’altra parte abbiamo, tra le altre, definizioni come Stott Pilates, Body Control Pilates, CovaTech Pilates, tutte volte a caratterizzare la propria tecnica insegnata.

Ma partiamo dall’inizio. Joseph Pilates morì senza indicare eredi ufficiali che portassero avanti il suo lavoro. Ci pensarono comunque i suoi primi allievi, alcuni ancora in attività, a diffondere la tecnica che prese subito il nome dal suo ideatore. Al di là delle battaglie legali che si sono succedute in America per liberalizzare la denominazione Pilates, ciò che è interessante capire è cosa scegliere, quando ci si vuole dedicare a questa tecnica, sia come insegnanti, sia come clienti.

Il vero metodo Pilates, che in realtà si chiamava Contrology, ha avuto un’epoca storica, dall’inizio del ventesimo secolo al 1967, anno della morte di Joseph Pilates. Solo la tecnica insegnata da lui in persona si può considerare vera. È difficile ritenere che, anche chi l’ha appresa direttamente dal suo ideatore, non abbia apportato il proprio contributo individuale, non fosse altro per differente carattere, formazione e capacità. Chi ricorda Clara, la moglie di Joseph Pilates, descrive il suo differente approccio all’insegnamento della tecnica, a maggior ragione ciò varrà per gli allievi che hanno dovuto in seguito percorrere da soli la loro strada.

È innegabile constatare che nel tempo si sono formate due macro correnti che vengono generalmente definite Classical Pilates e Contemporary Pilates.

Della prima fanno parte le scuole e gli insegnanti che ritengono che il metodo Pilates debba essere insegnato fedelmente in tutto e per tutto, cercando quindi di ripetere esattamente ogni esercizio nello stesso modo predicato da Joseph Pilates. Segue questa impostazione, ad esempio, Romana Kryzanowska, la più nota tra i primi allievi di Joseph Pilates ancora in attività. Dello stesso avviso è la scuola Power Pilates come sottolinea Patricia Medros, titolare (all’epoca dell’intervista) di Power Pilates Roma: “Insegnamo un Pilates classico, cioè solo quegli esercizi che possiamo documentare attraverso tre fonti: i video e le foto di Joseph Pilates, le sue pubblicazioni e quanto tramandatoci dalle persone ancora in vita che hanno avuto una diretta esperienza con Joseph Pilates, in particolare Romana Kryzanowska, che è colei che ha mantenuto più pura la tecnica”. Riguardo alla specificità della scuola Power Pilates Medros precisa che “la maggior parte degli insegnanti sono allievi di Romana Kryzanowska. Io sono sua allieva. La scuola Power Pilates non è riconosciuta da Romana, ma l’ho scelta per l’organizzazione, per il metodo didattico che fa si che le persone si impadroniscano della tecnica più profondamente. Power Pilates si distingue per l’arte dell’insegnamento. Il sistema a livelli – principianti, intermedio, avanzato, super-avanzato – è come una catena in cui tutti gli anelli sono connessi e non si progredisce senza aver conquistato prima tutte le basi. In una lezione si inizia generalmente in posizone supina, poi seduta ed infine in piedi e si usano tutti gli attrezzi”.

Con Contemporary Pilates si tende ad indicare quelle scuole che ritengono che il metodo Pilates debba essere al passo con i tempi. Joseph Pilates, come diceva lui stesso, era in anticipo di 50 anni ed ha ideato un sorprendente sistema che coinvolge il benessere della persona in senso globale, ma non si può non tener conto del progresso. Le scoperte medico-scientifiche di questi ultimi decenni sono state notevoli e hanno permesso, tra l’altro, una maggiore conoscenza del corpo umano e della biomeccanica. Integrare tutto questo al lavoro di Joseph Pilates permette di ottenere il massimo da questa tecnica come dichiara Anna Maria Cova, direttore della CovaTech Pilates School: “È importante ricordare che la tecnica è nata almeno settanta anni fa. I movimenti originali vanno introdotti da esercizi di sensibilizzazione e consapevolezza che permettano la corretta esecuzione degli stessi. Questo non vuol dire “imbastardire” la tecnica, ma essere informati delle ricerche e degli studi in campo di anatomia, biomeccanica e riabilitazione. Negare una tale realtà è espressione di un’ottusità che non porterà mai a nulla di buono se non a polemiche sterili che non servono ad altro che a confondere chi vuole avvicinare la tecnica”. Nel precisare quale è stato il suo contributo specifico, Cova aggiunge: “Sono partita dal confronto degli insegnamenti di Romana Kryzanowska con quelli delle più importanti scuole del metodo. Ho basato il corso su una solida base di conoscenza della tecnica insegnata da Joseph Pilates e ho sviluppato la didattica in un modo analitico proprio della fisioterapia. Gli esercizi e le varianti create per patologie o interventi chirurgici che ai tempi di Pilates erano sconosciuti – sclerosi, varie malattie autoimmuni o semplicemente una protesi d’anca al titanio – hanno un approccio che consente all’insegnante di modulare la lezione per il cliente”.

E se fosse ancora vivo, cosa avrebbe fatto Joseph Pilates? È difficile immaginare una persona come Pilates, così creativo ed attento a tutti gli stimoli esterni, che ha integrato nozioni delle più diverse discipline, fossilizzare la sua tecnica senza approfittare di quanto si è scoperto fino ad oggi. Forse avrebbe fatto evolvere la tecnica come hanno fatto alcuni dei suoi primi allievi e degli allievi dei suoi allievi. Però si sa, non si fa la storia con i “ma” o con i “se”.

In ogni caso, anche condividendo questa evoluzione della tecnica, non significa che tutto è permesso. Arricchire il metodo Pilates con la propria esperienza e le nuove conoscenze  approfondendo i più diversi aspetti, non è come “annacquare” la tecnica, stravolgerla o appropriarsi del nome diventato ormai una moda per propinare qualsiasi cosa ed “ingannare” la clientela. Perché, purtroppo, sta accadendo anche questo. La richiesta e l’offerta di corsi Pilates è cresciuta a livello esponenziale in questi ultimi anni e non è facile fare la scelta giusta in questa “jungla”. Sotto il nome Pilates si trovano anche insegnanti che hanno appreso la tecnica leggendo un libro o attraverso corsi di un paio di week-end oppure corsi troppo affollati con partecipanti disomogenei per obiettivi, capacità e livelli.

Nonostante la corrente di appartenenza, tutte le scuole qualificate sono concordi nell’affermare che il metodo Pilates vada conosciuto nella sua completezza di principi e programmi. Non è possibile né insegnarlo alla “maniera” di Joseph Pilates, né trovare ulteriori applicazioni e varianti se non si conosce il fondamento.

Il punto focale rimane quindi sempre quello: apprendere il metodo Pilates sotto la guida di insegnanti preparati, certificati da una scuola riconosciuta per la sua qualità e sempre aggiornati professionalmente. Si può scegliere per inclinazione personale se seguire la corrente “classical” o quella “contemporary”, ma l’importante è praticare il metodo Pilates con serietà, se si intende godere dei benefici che questa tecnica offre.

di Cristiana Zama – tratto da Pilatesmood – NT, ottobre 2007

Foto di Eric M. Sanford.